Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Censis ogni dieci minuti, solo in Italia, vi è un nuovo ammalato di Alzheimer. Innanzi a questa certezza non porre rimedio verso quello che è un vero proprio fenomeno drammatico in danno della popolazione attraverso una adeguata programmazione dell’assistenza, fondamentale “presa in carico” del paziente e della sua famiglia e l’indispensabile “Continuità assistenziale”, sarebbe una scelta irresponsabile in continuità con la mancata programmazione dei fabbisogni territoriali degli ultimi vent’anni.
La Regione Puglia sta emanando un nuovo Regolamento attuativo della riforma del settore “non autosufficienza” e “disabilità” e quindi riteniamo che vi siano i presupposti per il riordino del sistema socio sanitario attraverso l’incremento del fabbisogno di RSA, dei Centri Diurni e una appropriata assistenza domiciliare (che è improponibile con le sue attuali quattro ore settimanali) può contenere milioni di euro di spesa pubblica come avviene in altre regioni.
Il fenomeno della malattia di Alzheimer e delle disabilità in generale è drammatico e non se ne avverte forse tutta la sua esponenzialità perché vi sono migliaia di famiglie che per “sfiancamento” smettono di combattere per far valere diritti che finiscono nelle maglie della burocrazia.
Sono questioni che non lasceremo irrisolte e che ci impegnano ogni giorno. Per questo abbiamo costituito l’Associazione di Categoria “Welfare a Levante” che annovera tra i suoi iscritti la maggioranza dei gestori e dirigenti di strutture socio sanitarie pugliesi. Sentiamo questo riscontro di fiducia come una grande responsabilità e intendiamo onorarla con determinazione, professionalità e collaborazione con le istituzioni dimostrando l’incontrovertibile valore del lavoro delle nostre strutture oltre al vantaggio economico e di qualità dei servizi. Desideriamo collaborare ma se saremo costretti protesteremo pubblicamente unitamente a pazienti e famiglie che hanno diritto a libera scelta e servizi di qualità.
Il nostro intento è fare squadra affinché con il nuovo Regolamento relativo ai nuovi standards di assistenza territoriale e agli accreditamenti vengano adottati fabbisogni e tariffe in linea con gli standards nazionali ove la Puglia continua a essere fanalino di coda con una percentuale di offerta di posti letto assolutamente insufficiente e lontana ancora dagli standards nazionali che vedono addirittura regioni come il Molise, le Marche o il Veneto offrire il triplo dei posti letto di cui dispone la Puglia.
Emiliano, come i dirigenti della governance socio sanitaria pugliese e tutti i consiglieri regionali, conoscono bene le gravi difficoltà delle strutture che sono fondamentali per il sostegno dell’intero sistema di assistenza che rappresenta un costo di circa il 90% inferiore rapportandolo a quello dei ricoveri impropri. Le Rsa e i Centri Diurni se ben organizzati sul territorio sono una grande risorsa e occorre rimediare in fretta alla assenza di programmazione e dei fabbisogni perpetrata in passato nel mentre la Regione Puglia favoriva autorizzazioni a pioggia e milioni di euro per la realizzazione di strutture che allo stato attuale non si sa neppure quante sono e dove sono. Si poteva fare meglio, molto meglio e risparmiare somme rilevanti.
Un rimedio sta nel saper prevenire i fenomeni acuti e garantire l’assistenza alla persona che quindi, se ben “protetta”, non sarà più soggetta a corse improvvise verso i punti di Pronto Soccorso e quindi occupare impropriamente un posto letto che costa fino a nove volte in più di un qualsiasi altro servizio in Rsa e in molti casi potrebbe essere utile per il ricovero di altri casi di emergenza. Ma il primo passo è aumentare l’offerta dei fabbisogni territoriali extraospedialieri di assistenza, adeguare le tariffe e mettere in rete tutti gli attori attuando quindi un protocollo di continuità assistenziale che sia amico del cittadino e non un avversario.

Antonio Perruggini Presidente Associazione di categoria “Welfare a Levante”